Valpelline
   Riduci

Generosa di scorci selvaggi e solitari è la Valpelline, che offre ai suoi visitatori l’atmosfera di una montagna d’altri tempi. Del resto Bionaz, il comune che chiude a est il comprensorio, è stato raggiunto da una strada percorribile dagli autoveicoli appena mezzo secolo fa, nel 1953. Un romanticismo che convive dal 1965 con il cemento dell’imponente sbarramento artificiale di Place Moulin, a 2000 metri di quota: un invaso capace di contenere 105 milioni di metri cubi d’acqua, impostosi come uno dei principali punti di attrazione turistica della zona. Diverse le combe laterali che si diramano a pettine dal solco del torrente Buthier. La derivazione di maggior rilievo è il vallone di Ollomont, chiuso a settentrione dalla conca di By e da una superba corona di cime tra cui spiccano il Mont Vélan, il Grand Combin, la Grande Tête de By, il Mont Avril e il Mont Gelé. Dal Mont Gelé scendono verso il Buthier i contrafforti rocciosi del Morion e dell’Aroletta, che hanno avuto una discreta importanza nella storia dell’alpinismo valdostano. Dopo il Gelé, la cresta di confine piega a nord e incontra vette eleganti, predilette dagli scialpinisti – Becca Rayette, Col d’Otemma, Becca Blanchen, Sengla. Al di là del col Collon si spalancano le vertigini dell’alta valle, cinta dal ghiacciaio Tsa de Tsan e da vette innevate come il Mont Brulé, la Tête Blanche, la Tête de Valpelline e la Dent d’Hérens. Sei i comuni che fanno parte di questo “paradiso”: Bionaz, Doues, Oyace, Ollomont, Roisan e Valpelline.




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