Le Processioni
   Riduci

Saranno la paura e il bisogno di sicurezza che la montagna e i boschi incutono a chi li attraversa o piuttosto il senso di meraviglia e mistero che emana dalla bellezza dei luoghi, fatto sta che la devozione religiosa delle popolazioni montanare ha sempre trovato mille modi per esprimersi, erigendo cappelle e oratori un po’ ovunque, innalzando croci sulle cime o perpetuando il rito delle processioni. Una costante cui non fanno eccezione il Gran San Bernardo e la Valpelline. Vantano una lunga tradizione, tra le altre, le due processioni che si svolgono l’ultima domenica di giugno ad Allein e Saint-Rhémy-en-Bosses.

La parrocchia di Allein propone come meta la cima del Mont Saron (2681 m) per celebrare i Santi Pietro e Paolo. La radice del rito pare risieda nella paura da sempre suscitata dai fianchi del monte che incombe sul paese e dalla possibilità che frane e smottamenti minaccino i villaggi di Allein. A Saint-Rhémy-en-Bosses invece si raggiunge una piccola cappella dedicata a San Michele Arcangelo vicino al torrente Artanavaz, mentre si innalzano preghiere affinchè il tempo sia benevolo e favorevole alle attività agricole.

La stessa comunità parrocchiale organizza ogni anno la processione in onore della Madonna delle Nevi, tra la chiesa parrocchiale e località Fontintes. Avviene il 5 agosto, lo stesso giorno in cui Oyace rende omaggio a Maria, risalendo i pendii del vallone di Verdona per celebrare messa alla cappella di Notre-Dame-des-Neiges. Gignod vanta 4 secoli di fedeltà alla processione di Punta Chaligne (2608 m), che viene raggiunta ogni anno il 16 agosto, giorno di San Rocco protettore contro la peste e le epidemie in genere. Il corteo religioso si ripete ogni anno in segno di ringraziamento al santo, cui viene attribuito il merito di aver posto termine alla peste che nel 1630 decimò la popolazione valdostana.




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