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Circuito etnografico dei villaggi

INTERVENTO 6

 

I comuni e i villaggi

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OLLOMONT - I pascoli di By e il villaggio di Vaud

Le prove di un insediamento preistorico nella valle di Ollomont sono fornite dalle incisioni rupestri, raffiguranti delle croci sottolineate da una mezza luna, rinvenute presso l'alpeggio di "Les Places".

I primi dati certi risalgono però all'epoca dei Salassi, i quali raggiungevano la Val di Bagne, in Svizzera attraversando la Fenêtre Durand. Il tragitto, chiamato Vy Durand divenne molto praticato nel Medioevo, in alternativa al più celebre Colle del Gran San Bernardo, ed ebbe fortuna fino ai primi del ‘900.

L'abbé Henry sostiene che in passato la Fenêtre Durand fosse stata un colle militare, in quanto questo passo veniva utilizzato dagli abitanti della Val di Bagnes che cercavano di sottrarre agli "Ollomoeins" i pascoli di By.

Proprio nel pianoro di questa località, esistono un prato denominato "Plan de bona mort", oggi occupato da una piccola diga, ed il bosco detto "Bois de la bataille" i cui nomi indicano le battaglie disputatevi nel XIII secolo. E' necessario a questo punto precisare che in passato gli abitanti della valle risiedevano da giugno a fine gennaio nell'ampia conca ricca di pascoli e che, solo a seguito della piccola glaciazione del 1600 circa, che abbassò il limite delle nevi perenni, si trasferirono in basso. Questo non sta a significare che, a quell'epoca, non esistessero abitazioni a quote inferiori ai 2048 m di By.

Il nucleo abitativo di Vaud ris ale sicuramente al XV secolo, in quanto la cappella del villaggio è datata 1447. Un'altra cappella del 1570 si trova a Clapey, dove nel 1766 venne costruita la rettoria che doveva servire da scuola. Proprio intorno a questa frazione si svilupparono anche i villaggi di Vesey, Bas, ecc…

Nel XII secolo Allein, Doues, il Villair di Valpelline e Ollomont erano sotto la giurisdizione "des dits Seigneurs de gignio". Nel 1240 però il conte Amedeo di Savoia si fece cedere questa signoria con il pretesto di vessazioni perpetrate dai Signori di Gignod sulla popolazione. La signoria di Quart vi estese la sua giurisdizione dal 1252 al 19 agosto 1619, quando subentrarono i Perron di Saint Martin. Questi ultimi lasciarono molti segni della loro ricchezza ad Ollomont, a partire dalle donazioni fatte nel 1785 alla chiesa: fecero costruire l'altare in marmo ed offrirono candelabri e paramenti per la messa. La loro importanza è stata determinata però dal fatto che furono i primi a sfruttare la miniera di rame che, secondo L. Bois, era già conosciuta ai tempi dei romani.

Il barone Ferrod, dal 1701, acquista i terreni ed i boschi necessari al funzionamento di una fabbrica costruita a Valpelline, per la prima cottura e la fusione del metallo estratto. La lavorazione del rame che, generalmente, è sempre stata portata a termine in questo luogo, ha determinato nel tempo sia il disboscamento dell'area della Valpelline, sia l'inquinamento dei terreni a causa dei fumi dei forni di fusione. Il barone stipula anche una sorta di contratto con gli abitanti che permette loro di "chercher, découvrir et travailler aux filons à leur propres frais, risques et périls". Dalla lettura di tre di questa convenzioni, conservate negli Archivi Storici Regionali di Aosta, emergono nomi di ricchi ed importanti personaggi sia di Ollomont che delle zone limitrofe. Tra i ricchi affittuari della miniera, che appartenne alla contessa Anne Marguerite Perron e al conte Charles François Balthazard, si ricordano Pierre Balthazard bal, nel 1715, e Constantin Rosset che paga un affitto pari ad un quinto del prodotto netto estratto. La nuova attività attira anche commercianti e ricchi cittadini di Aosta: Jean Pantaléon Gachet, i notai Anselme Dièmoz e Léonard Bovet, i discendenti dei mercanti Jean François Glassier, Léonard Vevey, Richard Brunat e molti altri ancora.

Dal Catasto Sardo del 1770 si deduce che l'attività industri ale ha modificato il tessuto soci ale degli abitanti di Ollomont creando evidenti disparità nella distribuzione delle ricchezze.

Tutta l'abbondanza prodotta dalla miniera si ripercuote sulla costruzione delle case che, in questo periodo, rivelano l'impiego di notevoli mezzi finanziari. Vengono ampliate ed arricchite di sc ale, balconi e corridoi.

Tra il 1768 e il 1796 i conti Perron investono nuovi capitali nella miniera facendo costruire altre infrastrutture industriali. Si fanno passi avanti anche nelle opere pubbliche: nel 1775 viene fondata la parrocchia di Ollomont, che precedentemente dipendeva da Valpelline e, nel 1782, termina la realizzazione della strada chariottable.

La miniera, in ogni caso, non produce sempre a pieno ritmo, ma a fasi alterne. Ad esempio nel 1791 viene chiusa una prima volta e nel 1806 funziona a rallentatore in quanto vi sono infiltrazioni di acqua. Nel 1808, i fratelli Argentier fanno costruire un'enorme ruota "afin d'extrère les eaux qui remplissaient le puis Saint Jean", ma nel 1842 i viaggiatori inglesi la trovano abbandonata. In effetti la miniera resta chiusa dal 1830 al 1850, anno in cui il conte Perron la affitta per sessanta anni al conte Victor Seyssel d'Aix. Quest'ultimo compie, senza successo, grandi lavori per rimetterla in esercizio. Nel 1864 viene rilevata da una Società belga che fa costruire, alle porte di Valpelline, i due edifici, ancora esistenti, della fabbrica per la fusione del miner ale estratto ad Ollomont. Dal 1880 si succedettero molte altre società che, sponsorizzarono lavori di ricerca e installarono macchianari all'avanguardia: la Società Wellens (1880), la Elzéar Ada (1904) e la Società Ollomont (1905-1912). Quest'ultima introdusse nella fabbrica di Valpelline il forno americano e la ciminiera in ferro e fece costruire nel villaggio di Rey due edifici destinati ad ospitare gli operai e gli ingegneri e realizzò una centr ale elettrica Nel 1937 il giacimento venne chiuso in quanto era ormai troppo povero e i costi di estrazione troppo alti. Solo durante la seconda guerra mondi ale, quando lo stato italiano subì l'embargo del rame, si tentò un ultima volta ma invano di ritrovare il filone.

In base all'analisi del territorio e delle sue peculiarità, è stato scelto il villaggio di Vaud in quanto nella frazione è rintracciabile negli edifici l'evoluzione dell'abitato da centro rur ale nel medioevo, a sede di dimore borghesi nel XVII e XVIII secolo…evoluzione che riprende i momenti che hanno caratterizzato la storia del territorio.

Va segnalato anche il villaggio di Barliard, poco lontano da Vaud, suggestivo per la sua posizione ai piedi delle cascate. Il nucleo di case non è più abitato stabilmente, ma presenta numerose case ristrutturate e un vecchio forno non più funzionante; inoltre è dotato di posti auto, assenti a Vaud.


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