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Piano di valorizzazione

rilievi e progettazione

 

 

L'AREA DEL MARAIS VIVER

Percezione dell'area

Percorrendo la strada regionale da Oyace a Bionaz, in prossimità dell'abitato di Place, si osservano sulla destra dei prati pianeggianti in fondo ai quali una frangia di alberi racchiude una prateria di forma rotondeggiante. Avvicinandosi all'area, si comincia a percepire meglio la forma e, una volta raggiunta, ci si accorge della natura umida del terreno. La prima percezione è quindi quella di una prateria rigogliosa che poggia su un terreno soffice ed intriso di acqua.

 

Il marais e l'acqua

Si tratta di un'area umida in cui il processo di interramento è particolarmente avanzato. Una prateria umida in cui non si aprono specchi d'acqua, fatta eccezione per alcune piccole aree lungo il bordo est. L'unica alimentazione che è stata rinvenuta si trova a nord dell'area, all'interno della frangia boscata che avvolge il marais. L'acqua che fuoriesce da questa sorgente, scarsa nei mesi estivi, viene assorbita dal terreno generando scarsi ristagni. D'altro canto, il canale che delimita ad ovest il marais non sembra influire sulla presenza di acqua all'interno dell'area umida, ha infatti un corso piuttosto rapido e scorre ormai ad una quota inferiore rispetto al piano del Marais, caratteristiche che non permettono infiltrazioni o possibilità di insinuarsi nell'area. Il terreno, all'interno dell'area, è soffice ed è sufficiente una lieve pressione per far affiorare l'acqua, la zolla erbosa è completamente intrisa di acqua ma praticamente in nessun punto questa affiora e ristagna in superficie. Questa situazione è il risultato di un processo di trasformazione che può essere causato da diminuzioni degli apporti idrici e/o da fenomeni di colmamento dovuti a frane. Per quanto quest'area possa subire dei cambiamenti durante il corso dell'anno o in relazione alle condizioni meteo, e quindi veder aumentare le zone con ristagni d'acqua, è lecito pensare che il suo stato non muti radicalmente. La scarsa presenza di vegetazione palustre e la presenza su tutta l'area di una prateria umida denunciano il processo di interramento che è in atto.

Le esigue fonti storiche a disposizione ci parlano di un'area usata come vivaio per le trote già nel 1400, un vivaio di una certa importanza se, in prossimità, si costruì una struttura per ospitare il duca di Savoia durante la sua permanenza. Ma fonti ben più prossime ci ricordano che fino a venti, e anche dieci anni fa, nel Marais si andavano a catturare le trote, non tanto nell'attuale area umida, quanto nel canale, e che le trote si nascondevano sotto le sponde del canale scavato nel terreno. Qualche trota è ancora possibile vederla oggi, la corrente del canale è probabilmente troppo forte per loro e le si osserva, preferibilmente, in corrispondenza di un ramo, ormai completamente ostruito, che collega il canale all'area umida, in quella zona probabilmente la corrente è più calma.

L'osservazione di ciò che c'è oggi, alla luce dei racconti del recente passato, fa immaginare che vent'anni fa l'area denunciasse già il processo di interramento, pur essendoci diverse zone in cui l'acqua ristagnava e le trote potevano vivere; diverse testimonianze parlano di presenza di vegetazione palustre ed è ancora presente in molti l'idea che sia pericoloso attraversare l'area per pericolo di sprofondare, e questo, forse, è ancora un rischio presente. Un importante indizio per comprendere la situazione attuale è dato dal fatto che in tempi molto recenti sono stati eseguiti dei lavori sul canale, lavori che avevano lo scopo di garantire un drenaggio migliore per le acque di tutti i prati circostanti e che aumentando l'altezza delle sponde ha portato il pelo dell'acqua più in basso e ne ha velocizzato il corso. Questi avvenimenti potrebbero aver comportato la fine di quel passaggio di acqua tra il canale e il marais che ha aumentato il processo di interramento e drasticamente diminuito le opportunità per la fauna ittica di trovare nel Marais uno sfogo.

 

Il Marais e il suo intorno

Lungo tutto il perimetro del marais corre un sentiero segnato. Sul versante ovest, il sentiero corre in un boschetto di ontani ed è affiancato da un muro a secco che segue l'andamento del marais per lunghi tratti, si tratta forse di un antico argine sulla zona umida. A nord invece, perfettamente in direzione del lago
Lexert, all'interno del bosco di abeti si trova una sorgente che alimenta il marais, la zona è molto umida, si creano dei ristagni ma l'acqua viene poi assorbita dal terreno. Il versante est è decisamente più scosceso rispetto agli altri e dal bordo del marais comincia, in pendenza, il bosco di conifere. Sul pendio, oltre a tracce di un muro a secco, si trovano diversi massi franati.

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