La Montagne de l’Homme
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Questo progetto Interreg ha come finalità l’avvio di una gestione territoriale congiunta tra la Valpelline e la Val d’Herens in Svizzera, per valorizzare l’eccezionale patrimonio naturale e paesaggistico e per applicare operativamente un modello di sviluppo sostenibile. I partner del progetto sono la Comunità Montana Grand Combin e Herens Vacances, un’associazione di tutti i Comuni della Val d’Hérens che sta ora costituendosi in una nuova struttura più vicina alla forma istituzionale della Comunità Montana.

Il progetto rappresenta il primo avvio concreto di scambi e rapporti di amichevole collaborazione che da alcuni anni accomunavano le amministrazioni delle due vallate. La motivazione più forte che ha spinto all’avvio del progetto è stata la ricerca di un nuovo modello di sviluppo che permettesse di conciliare il mantenimento della popolazione sul territorio con la valorizzazione delle risorse naturali e paesaggistiche; da qui il titolo del progetto “la montagna dell’uomo”.

2.3.1. Gli obiettivi principali del progetto

Il progetto si pone una serie di obiettivi strategici che dovrebbero orientare l’azione delle amministrazioni comunali delle due regioni per sostenere uno sviluppo sostenibile e per trarre beneficio da una corretta valorizzazione delle risorse naturali:

presentare alle popolazioni locali degli esempi operativi di efficace applicazione del modello di sviluppo sostenibile. Al di là delle teorie di tratta di dimostrare come si possa fare sviluppo (nel turismo, nell’agricoltura, nell’artigianato) rispettando le valenze naturali ed anzi traendo da questa
attenzione benefici e ritorni economici;

riorganizzare la gestione del territorio attorno a questo modello di valorizzazione ambientale. Questa scelta è particolarmente sentita dal Comune di Bionaz che sta valutando l’opportunità di creare un parco regionale. Si tratta anche in questo caso di un percorso innovativo in quanto la costruzione del parco è vista anche sotto le sue implicazioni sociali ed economiche e quindi tenendo conto delle esigenze di sviluppo delle comunità locali;

connettere gli spazi protetti da una parte e dall’altra della frontiera. La testata della Valpelline e della Val d’Hérens costituiscono un unico, grande spazio naturale che per la sua estensione e per la quasi totale assenza di intervento dell’uomo rappresenta il “polmone naturale” tra la zona del Monte Bianco e quella del Cervino Monte Rosa, molto più frequentate e antropizzate.
Puntare sulla valorizzazione degli aspetti naturali è quindi anche un modo per caratterizzare  Questo vasto territorio e farlo diventare una destinazione di visita rispetto ad altri territori molto più conosciuti;

valorizzare la risorsa acqua, ed in particolare le grandi infrastrutture idroelettriche come mete di visite didattiche. L’obiettivo è di compensare l’impatto ambientale di queste opere facendole  Diventare fonte ed occasione di scoperta e visita del territorio.

2.3.2. Le azioni ed i risultati attesi

Bisogna premettere che il progetto ha soprattutto finalità di studio in quanto dovrebbe servire a gettare le basi per nuovi e più importanti interventi nella prossima programmazione Interreg. Inoltre, per ciò che concerne l’eventuale istituzione di un parco regionale sono necessari degli approfondimenti scientifici per sostenere l’istruttoria a livello regionale.

Le azioni previste sono:

individuazione delle aree di elevato valore naturale di interesse transfrontaliero. Questa prima analisi serve a costituire un mosaico delle zone che possono rientrare all’interno di un vasto territorio da salvaguardare e valorizzare a livello internazionale. Attraverso lo scambio ed il lavoro
congiunto con i tecnici della Val d’Hérens è già stata costruita una mappa che indica le aree già sottoposte a regimi di protezione cui si aggiungerà il territorio per il quale si richiede lo statuto di parco regionale;

esecuzione di studi scientifici sulle zone da inserire nel parco regionale.
Questi studi devono ancora essere avviati e saranno coordinati con l’Assessorato regionale dell’Agricoltura e Risorse naturali. Saranno approfonditi gli aspetti naturalistici e quelli socioeconomici in modo da fornire elementi certi rispetto alla compatibilità ed alla sostenibilità locale del parco regionale;

realizzazione di una campagna di coinvolgimento delle popolazioni locali nella strategia di valorizzazione delle risorse naturali. Esperienze di altre realtà ma anche quanto avvenuto in passato nella Valpelline1 spingono a verificare preliminarmente le attese e le eventuali perplessità delle popolazioni locali. Questa fase prevede sia degli incontri con gli abitanti e delle interviste a persone risorsa sia uno studio economico che dovrà specificare le ricadute della strategia di sviluppo sostenibile sulla situazione economica;

valorizzazione della risorsa acqua attraverso iniziative mirate in corrispondenza delle dighe della Grande Dixence e di Place Moulin. Il progetto prevede di organizzare alcuni eventi con scopo didattico e dimostrativo nei momenti di massima frequentazione turistica. Questo programma richiede il coinvolgimento dei gestori di questi impianti e in tal senso si è già svolto un incontro cui hanno partecipato i responsabili della Grande Dixence e la CVA che gestisce la Diga di Place Moulin;

individuazione del fabbisogno di strutture per sostenere la strategia transfrontaliera di valorizzazione naturalistica. Il progetto studierà il tipo e la localizzazione di strutture atte ad accogliere ed informare i visitatori di questa grande zona naturale transfrontaliera (per la quale potrebbe essere ottenuto lo statuto di Riserva Mondiale della Biosfera, riconosciuto dall’UNESCO). Oltre ad un necessario centro visitatori si dovranno infatti individuare altre strutture per l’accoglienza e per ulteriori servizi e offerte scientifiche e culturali; in questo quadro il Comune di Oyace ha già proposto l’utilizzo dell’ex Albergo Otemma.




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