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Circuito etnografico dei villaggi

INTERVENTO 6

 

I comuni e i villaggi

| Allein | Bionaz | Doues | Etroubles | Gignod |

| Ollomont | Oyace | Saint Oyen | Saint Rhémy |

 

 

ETROUBLES - villaggio di Prailles

Non si possiede nessun documento che riporti la data di fondazione del comune. Il paese esisteva già ai tempi della dominazione romana come testimoniano una medaglia in bronzo dell'Imperatore Vespasiano e delle monete ritrovate negli scavi archeologici del 1914.

Nell'XI secolo Etroubles faceva parte della baronia di Gignod, che era una delle signorie più estese del ducato. Essa comprendeva sette parrocchie tra cui quelle di Etroubles, Saint Oyen e la giurisdizione di St. Rhémy. Queste parrocchie non avevano dei signori in particolare quando la Valle d'Aosta riconobbe la casa Savoia. In particolare ad Etroubles i signori de la Tour e di Vachéry non figurarono che dopo la celebre carta delle Franchigie dell'anno 1191. La Charte de Franchises nasce per "regolare" le due grandi servitù del mondo feudale, l'uomo e la terra, che giacciono in una situazione particolarmente gravosa sotto la spregiudicata strapotenza dei Signori. Tommaso X di Savoia quindi, grazie all'abilità diplomatica del vescovo di Aosta Valbert, firma determinati accordi. Questa carta consiste principalmente nel fatto che il Conte di Savoia si impegna, anche a nome dei suoi successori, a non esigere alcun tributo nella Valle senza che in precedenza sia stato discusso ed approvato dai contribuenti riuniti in Assemblea generale. Dal canto loro i Valdostani si obbligano a stare sottomessi alla Casa di Savoia ed a fare alcune donazioni ogni sei mesi quando si riunisce l'Assemblea generale, chiamata anche Conseil des Trois Etats (clero, nobiltà, popolo), che rappresenta una forma di governo autonomo.

Verso l'anno 1272 gli abitanti di Etroubles e Saint Rhémy rimproverarono al loro sovrano che il suolo arido e montagnoso non era sufficiente alla loro sussistenza e che l'unico mezzo per avere di che vivere era di ottenere il controllo del passaggio dei viandanti e soprattutto dei trasporti di merci dalla città di Aosta fino al Mont Joux. Si comprende facilmente tutta l'importanza dei privilegi che vennero concessi e soprattutto di quello che fu chiamato da allora il diritto della voirie o della viérie, dal termine latino via, strada. Gli uomini che si dedicavano a questo servizio venivano chiamati marronniers e dovevano attenersi, per il loro salario, ai prezzi fissati dalla corona. Per evitare contestazioni nel 1381 furono piazzati dei pesi e delle misure nelle substae delle due borgate per pesarvi e verificarvi le derrate e le merci che transitavano.

Tutto andava per il meglio in questi due comuni. Nessuna delle numerose vallate laterali del Ducato vedeva sulla sua strada un simile movimento, una tale affluenza di denaro, di persone e di merci. Per supplire alle esigenze dei viaggiatori occorse moltiplicare i ristori e nel 1317 Giacomo de La Tour, curato della parrocchia di Etroubles, fece costruire un ospizio (che nel 1800 ospitò Napoleone). Tuttavia l'invidiabile agiatezza e la considerazione di cui godevano Etroubles e Saint Rhémy attirò la gelosia dei cittadini e della borghesia di Aosta. Infatti nel 1380, per compiacere gli abitanti della città di Aosta, il "Bailli" non si fece scrupolo di autorizzarli a trasportare liberamente le merci da Aosta ad Ivrea, a La Thuile o a Saint Rhémy e viceversa. Ben presto gli Etroubleins, colpiti nei loro diritti, fecero ricorso alla cotona, appoggiandosi sul diritto loro acquisito da secoli. Essi aggiunsero che sarebbero stati obbligati ad emigrare se questo diritto esclusivo non fosse loro più garantito. Il duca Amedeo VI accolse i loro reclami e ordinò di reintegrare i due comuni nel loro privilegio. Gli abitanti di Aosta non tennero conto di questo fatto e minacciarono gli abitanti di Etroubles e i loro Signori, i quali rinnovarono il loro risentimento presso la Corte dei Savoia, dicendo che gli aostani erano sufficientemente avvantaggiati dalle vaste campagne a loro disposizione e che dovevano rispettare i diritti dei montagnards. Il conte nel 1381 confermò la sua sentenza precedente e emise contro gli aostani un ammenda di 25 lire. Il transito di merci rimasto per molti secoli la più grande risorse per Etroubles fini nel 1629, anno in cui scoppiò la peste. Nel 1650 gli Etroubleins, con l'intenzione di far rifiorire il commercio sul loro territorio, chiesero al duca l'autorizzazione di ristabilire il mercato quindicinale e le due fiere già funzionanti nel 1379; la supplica venne accolta. Qualche anno dopo il movimento riprese vita. Dal canto suo, il Governo tentò di favorire l'allevamento del bestiame e la sua esportazione, così come quella dei derivati del latte, rendendoli esenti da tasse doganali nel 1653.

Poiché la Savoia era occupata, dal 1691 dalle truppe francesi, i valichi del Piccolo San Bernardo e del Mon Cenisio erano chiusi al commercio. Il Mont Joux fu allora l'unica via che offriva uno sbocco alle merci e soprattutto alla grande quantità di vino che si esportava nel vallese. Tuttavia con il passare del tempo, tutti i privilegi erano diventati odiosi e, mentre i Signori cominciavano di propria iniziativa e con la loro forza ad affrancare i loro feudi, avvenne che nel 1783 vennero aboliti i diritti della viérie.

 

Dall'incontro con l'Amministrazione locale è emersa la volontà di valorizzare i villaggi di Eternod e Prailles. Il primo, composto da Eternod dessous a quota 1619 ed Eternod dessus a quota 1645, offre un gradevole colpo d'occhio sulla valle del Gran San Bernardo, ma non presenta caratteristiche architettoniche o attività che possano rimandare alla ruralità del territorio; alcune case in rifacimento e rispettivi cantieri, edifici in condizioni non ottimali invalidano alquanto la percezione del villaggio.

Risulta pertanto più facile la valorizzazione del seconda frazione segnalata, vale a dire Prailles, dove un tempo vi era la latteria turnaria, ora recuperata per essere funzionale all'agriturismo. Il sindaco ha anche segnalato nella frazione la passata esistenza di una fabbrica di chiodi di cui però non si è rintracciato l'edificio. Il tematismo individuato per la frazione di Prailles vuole essere quello della coltivazione dei cereali sulle pendici della montagna, nel paesaggio infatti sono ancora visibili i muretti a secco che delimitavano i piccoli campi, mentre l'edificio della ex latteria turnaria può essere il pretesto per raccontare il ruolo dei sistemi cooperativistici nella economia dei villaggi.


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